PERCHÉ INTRAPRENDERE UNA PSICOTERAPIA?

Per quale motivo una persona sofferente dovrebbe intraprendere un percorso psicoterapeutico che comporta un dispendio di tempo e di soldi?
Ogni persona porta la sua specifica domanda di aiuto nella stanza d’analisi, anche in ragione di come avverte il proprio malessere. Ma possiamo dire, in generale, che un percorso psicoterapeutico non mira semplicemente a far regredire i sintomi, poiché questi sono solo la punta dell’iceberg, ciò che emerge e si rende percepibile di un sottostante equilibrio psichico che con il tempo si è dimostrato disfunzionale e fonte di malessere. La semplice regressione dei sintomi, infatti, non scongiura il rischio che essi possano ripresentarsi un domani. Attraverso un percorso psicoterapeutico è possibile, invece, divenire consapevoli della propria storia e delle dinamiche relazionali che hanno condizionato il presente, ma anche e soprattutto raggiungere un nuovo assetto psicologico ed emotivo più funzionale. Se i fatti accaduti nel passato, che riverberano i loro effetti anche sull’oggi, non possono ovviamente venire modificati, possono però essere riletti, riattraversati e vissuti in modo nuovo rispetto a quando si erano verificati, possono cioè essere fatti oggetto di una nuova attribuzione di senso: ciò permette di trascenderli e di evitare che continuino a condizionare il presente e il futuro attraverso il meccanismo della ripetizione.

Un percorso psicoterapeutico mira a riattivare la speranza di vivere la propria vita con pienezza e non a limitarsi a sopravvivere. È, insomma, un fattore di potente emancipazione che restituisce la possibilità di essere più protagonisti della propria vita, anziché percepirsi agiti o addirittura soverchiati da forze interne e in balia di quelle esterne. Ma, al contempo, aiuta a riconoscere i limiti della condizione umana, evitando atteggiamenti illusoriamente onnipotenti, per trovare un buon equilibrio fra le esigenze della costruzione di un’identità stabile, da un lato, e quelle di un continuo divenire e di una continua e creativa ridefinizione di sé, dall’altro.


Ancora, un percorso psicoterapeutico porta ad autorizzarsi a vivere creativamente, il che non significa necessariamente produrre manufatti artistici, ma ritrovare un senso di autenticità nel proprio vivere, generare significati e senso personale, espandere l’esperienza di sé realizzando le proprie potenzialità, lasciare la propria impronta nelle situazioni che si attraversano e nelle relazioni che si intraprendono, imparando a negoziare i rispettivi bisogni in un clima di reciprocità.

Alcuni temono che l’aver bisogno di una psicoterapia dimostri la propria debolezza e incapacità di fare da soli. Ritengo che, viceversa, poter riconoscere di avere bisogno di aiuto sia un primo segno di forza, indice della possibilità di accogliere le proprie fragilità e di cercare una via per superarle. Dovremmo agire nei nostri confronti come farebbe una buona madre che per aiutare il proprio bambino ad imparare ad alzarsi da solo quando cade non lo sgrida per il fatto di essere caduto, né si aspetta che già sappia alzarsi da solo, ma piuttosto lo incoraggi e lo consoli insieme: per divenire meno fragili, insomma, dobbiamo accettare di cadere e di aver bisogno per un po’ di un incoraggiamento e di un sostegno da chi può proporre un altro punto di vista.

Inoltre, anche quando pensiamo di essere e di fare da soli ci stiamo dimenticando che in realtà siamo sempre in relazione, cioè siamo sempre il risultato, del tutto particolare, delle relazioni importanti che ci hanno accompagnato nelle varie fasi della vita. Per esempio, quando pensiamo che dobbiamo essere capaci di risolvere da soli i nostri problemi, forse stiamo ripetendo esortazioni che ci venivano fatte da piccoli o forse stiamo reagendo alla paura di dipendere da altri che poi possono improvvisamente abbandonarci o umiliarci o chiedere troppo in cambio. Si tratta solo di esemplificazioni.

E così come ci siamo formati attraverso le relazioni, e soffriamo per alcune di esse che hanno contribuito a plasmare la nostra personalità, possiamo continuare a formarci e a trasformarci solo attraverso le relazioni.